Alessandro Lonero

L’allenamento in season (anche nell’altissimo livello)

Tabella dei Contenuti

Mi trovo molto spesso a che fare con atleti professionisti che sono in dubbio circa la possibilità di iniziare un percorso di coaching con un preparatore personale. 

I principali dubbi che riscontro sono:

  • Non so se ho abbastanza tempo 
  • Lavoriamo già moltissimo al campo 
  • La società potrebbe non vederlo di buon occhio

Dall’esperienza accumulata in questi quasi 10 anni, posso affermare con certezza che queste paure sono totalmente infondate, ma spiegherò tutto nel dettaglio..

“Non so se ho abbastanza tempo”

La paura di non aver tempo da dedicare ad un allenamento supplementare è abbastanza comune nel professionista… Se, quando mi viene esposto il problema da un dilettante che si allena 3 o 4 volte la settimana, è abbastanza semplice da spiegare il perché sia solamente una “scusa” che la mente gli sta ponendo di fronte per frenarlo e non farlo uscire dalla propria zona di comfort… per il professionista la questione richiede una spiegazione un po’ più approfondita.

Perché dovresti dedicare del tempo ulteriore ad un allenamento supplementare? Semplice, perché oggi tutti tra i migliori atleti al mondo lo fanno! Avere un preparatore personale che si dedica a te 24h su 24h supera il problema principale che in qualsiasi club in cui i miei atleti lavorano e hanno lavorato riscontro… quello della “personalizzazione” del lavoro! 

“Lavoriamo già moltissimo al campo”

Lavorare “moltissimo” non significa lavorare “benissimo”. Anzi, spesso è proprio il contrario. Ciò che non si deve confondere, è il ruolo che il preparatore personale assume per un atleta. Non è qualcuno che deve far lavorare l’atleta di più, ma che deve farlo lavorare meglio. 

Tutta la “recovery phase” in queste circostanze assume un ruolo centrale. Per collegarmi al paragrafo precedente, la personalizzazione delle strategie di recupero e compenso del lavoro svolto nel club è tutto in queste situazioni. Per mia personale esperienza, in nessun club si riesce a gestire ogni componente di condizionamento fisico al 100%, ma se questa è la percezione dell’atleta significa che la lacuna sarà nella gestione delle routine di recupero..

Come già affermato precedentemente, il ruolo del preparatore personale si sta affermando sempre di più non nelle categorie inferiori, dove in realtà sostituisce in maniera vera e propria l’assenza del preparatore fisico del club,  ma proprio nei giocatori d’elite, che sentono comunque la necessità di dedicare ulteriore tempo alla cura del proprio corpo, per essere performanti al 100%, e migliorare ogni giorno. 

La società potrebbe non vederlo di buon occhio”

Questa sembrerà forse un’affermazione difficile da smontare, ed invece lo farò nella maniera più semplice possibile.. mostrandovi nei fatti ciò che mi sento dire molto più spesso di quanto pensiate: 

Questo ragazzo milita in un club di serie A.. 

Ovviamente, non è sempre così (e per fortuna, perché andrebbe a discapito della mia categoria professionale). Tuttavia, molto spesso si da per assodato che tanti atleti abbiano a disposizione una figura di riferimento per compensare e personalizzare il lavoro che non si riesce a svolgere al club.. perché la realtà dei fatti, nuda e cruda, è proprio questa…

Ad oggi nel calcio (e nello sport in generale) di altissimo livello, sono pochissime le realtà che si possono permettere uno staff (preparatori atletici, fisioterapisti, nutrizionisti) così numeroso da seguire quasi individualmente ogni ragazzo/a. Per cui, alla fine, si finisce a creare un lavoro più o meno generale, che vada bene per “tutti”… e che alla fine, non è ADATTO a nessuno.

Conclusioni

Questa è la realtà del calcio e dello sport in Italia; chi vuole emergere, o uscire dalla spirale di infortuni e forma fisica non ideale, sta ricorrendo sempre più spesso alla figura del preparatore personale.

Il mio ruolo è quello di colmare le lacune che in qualsiasi club esistono a livello di preparazione fisica, e costruire un lavoro basato sulle REALI necessità del singolo atleta. 

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